Dopo 3 giorni di inusuale bel tempo, il meteo non promette bene. La sveglia è anticipata, alle 7 bisogna aver fatto colazione in modo da prendere il bus per i campi. La prima partita è prevista alle 8:30 ma prima ci sono gli upgrade e le assegnazioni delle finali delle varie divisioni.
Il nervosismo è abbastanza diffuso fra gli arbitri, l’assegnazione delle finali e la dichiarazione del ranking è attesa. Ad un certo punto mi accorgo che pure io, come altri, sto gironzolando senza meta avanti e indietro nella palestra.
Innanzitutto vengo informato che non devo correre nel primo turno del mattino: credo che avrei dovuto chiedere degli stuzzicadenti per tenere le palpebre aperte.
Eccoci agli upgrade: io ce l’ho fatta, livello 3 raggiunto. Come scritto ieri avevo avuto delle buone impressioni: sono contento. Obiettivo inatteso, qualche stretta di mano e sorriso stampato in faccia. Poi le assegnazioni delle triple delle finali: all’annuncio del mio nome sgrano gli occhi: questa si che è una notizia favolosa: mi è stata assegnata la finale della W27!
Sono sconvolto ma mi sento pronto. Per caricarmi mi viene assegnata una partita di “riscaldamento”, Scozia – Germania (MO). Credo che stasera potrò togliere le gambe e farle inviare direttamente in Italia, tanto non riuscirei ad utilizzarle.
Per Tommaso invece niente upgrade. Peccato, lui ci credeva veramente. Ha corso tanto e si è fatto valere. E’ bravo, giovane e ha tutto il tempo per fare esperienza così da raggiungere le soddisfazioni che merita. Prende pacche sulle spalle a destra e a manca, passa qualche ora così così ma poi lo vedo sorridente.
La mia finale, che risulta essere Inghilterra – Scozia, sembra essere l’unica sfortunata sotto la pioggia: pubblico in fuga e tanti palloni a terra. Peccato.
Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al successo di questo evento. Credo di poterlo fare anche a nome di Tommaso che non leggerà la bozza di questo articolo. Io sto scrivendo in aereo in direzione Bergamo mentre lui dovrebbe essere in attesa della corriera a Parigi insieme a Giacomo con in consegna anche il mio trolley.
Ah sì, non vi avevo aggiornato sul mio ritorno! Alla fine mi sono sparato dal traghetto alla stazione dei treni in modo da non perdere la sfilza di coincidenze che mi permette di essere ora sull’aereo in direzione Bergamo. Per questo però ho chiesto ai due baldi giovani di recuperare il trolley imbarcato sul traghetto.
Ciao!
Come da tradizione dopo la fine delle partite parte la caccia alla divisa da scambiare: si entra in ogni tenda pur di portare un ricordo concreto di questi pazzi 4 giorni! E dopo una cena “made in Italy” all’ostello ci rechiamo al party finale vestiti da supereroi … forse un presentimento di quello che siamo stati in questo Europeo? La cronaca finisce qui con il rientro alla spicciolata dei ragazzi e delle ragazze verso l’Italia consapevoli del fatto che forse un po’ supereroi lo siamo stati per davvero!
Con ringraziamenti e scuse a tutti quelli che ci hanno seguito, a chi non ci ha neanche pensato, a chi ha organizzato, a chi non ha lavorato, a chi ci ha sostenuto e a chi ci ha affossato. Ma soprattutto grazie ragazzi!!!