Diego Calanni racconta di questa collaborazione nata con alcune squadre di Touch lombarde
Le migliori collaborazioni nascono per caso, di solito quando ci si vede ad un torneo tra una partita e l’altra o, ancora meglio, davanti ad una birra in un terzo tempo. Ecco questa idea è nata proprio in uno di questi ritagli di tempo: perché non mettere la propria esperienza al servizio della comunità del Touch? Perché non creare una collaborazione più stretta con le squadre lombarde?
Da qui l’idea di questo piccolo progetto da “Allenatore itinerante”: andare nei club per capire quali sono gli aspetti tecnici da curare in ogni singola squadra ma soprattutto per scambiarci metodi di allenamento, idee e opinioni riguardo il Touch.
Non ci è voluto molto per trovare persone disposte a confrontarsi: Marco Grillandini e Danilo Sartori, rispettivamente capitano e allenatore dei Tucanò Monza, sono sempre stati sostenitori dell’idea che le squadre dovessero interagire molto di più tra di loro (hanno già una collaborazione da 2 anni con Valentina Catenazzo dei Brianza) soprattutto nei mesi invernali, dove la quantità di partite è ridotta ai minimi. “4 occhi vedono meglio di 2 (basta che non siano strabici) e due bocche parlano meglio di una (se non dicono cose completamente contraddittorie). E’ importante che i giocatori sappiano che non c’è mai una sola soluzione: portargli un diverso punto di vista li aiuta a capire che ci sono diversi approcci, nessuno giusto o sbagliato a priori. La varietà è sempre un valore aggiunto e aiuta a combattere abitudine e monotonia” – afferma Danilo Sartori che aggiunge – “Bisogna far comprendere l’importanza di questi incontri: per la qualità del contributo, per la varietà di cui ho detto sopra e infine perché, trattandosi comunque di una collaborazione con un allenatore del gruppo nazionali, si comincia a creare un humus, un linguaggio comune a tutto il movimento”.
A ruota è arrivato anche Simone Lamera colui che, dopo un anno di fatiche e reclutamenti, è riuscito a far rifiorire il Touch a Varese creando una solida realtà sempre più partecipe ai tornei ed eventi IT (Varese ha organizzato quest’autunno un corso arbitri/allenatori ed un’amichevole con i Rabatons). “Data la poca esperienza e la gran voglia di crescere, abbiamo sentito il bisogno di appoggiarci a persone che potessero portare nuove nozioni con allenamenti specifici: tutto ciò credo che ci abbia fatto evolvere e abbia dato più sicurezza a tutta la squadra. Bisognerebbe sfruttare queste occasioni al meglio, soprattutto per le squadre intenzionate a partecipare ai tornei di Italia Touch e che magari vorrebbero anche vincere qualche partita!” dichiara il coach di Varese.
Anche Paolo Barravecchia, neo responsabile del Parabiago Touch, sta riuscendo a far rinascere un movimento che si era perso negli anni cercando collaborazioni e consigli dagli altri tecnici. “Ho voluto fare questi incontri principalmente per due aspetti differenti: il primo è legato alla mia scarsa esperienza nel ruolo di allenatore, per cui non disdegnavo un tutoring; il secondo aspetto è legato al concetto di “appartenenza” ad IT, in quanto la squadra di Parabiago si stava estraniando, chiudendosi su loro stessi. Invece la presenza di un osservatore esterno è stata fonte di stimoli per la squadra, sia per idee ed esercizi, sia per uno stimolo a competere!” afferma l’allenatore di Parabiago.
Con queste persone, che non ringrazierò mai abbastanza per la disponibilità e l’ospitalità che mi fanno trovare ogni volta, abbiamo concordato di trovarci una volta al mese nei rispettivi club … e continueremo a farlo perché ci sembra il modo migliore di far crescere il movimento per rendere tutte le squadre più competitive! L’augurio è che anche altre squadre inizino a collaborare tra di loro: certo tutto questo costa fatica, sacrifici, cercare di ritagliarsi del tempo e quant’altro … ma vogliamo mettere la soddisfazione e il divertimento nel far diventare il nostro campionato qualitativamente migliore e più competitivo?