Premessa: è tutta farina del mio sacco ed è solamente la mia visione. Nel caso qualcuno si offenda o non reputi vere le mie parole è libero di contestare quello che c’è scritto … o di picchiarmi nei prossimi tornei!
Ormai siamo all’inizio del 2016 e la stagione in corso è praticamente appena iniziata (sono stati giocati appena 4 tornei) eppure, già da questi primi mesi autunnali/invernali, la sensazione di avere un campionato con un finale già scritto è abbastanza alta.
Ci sono stati anche altri anni, nella piccola storia di Italia Touch (o ex Touch Rugby Italia per i nostalgici) dove 2-3 squadre emergevano rispetto alle altre ma già dalla fine della scorsa stagione l’andazzo dei tornei sembra ben chiaro: Brianza Toucherz, squadra campione d’Italia che non perde contro una squadra italiana da Maggio 2015, davanti a tutti e il resto della banda che ruota alle loro spalle.
Neanche gli Orange, vincitori di ben 4 campionati, hanno mai dimostrato una superiorità così netta rispetto alle altre squadre. Il rischio di avere una squadra “ammazza campionato”, visto che i campioni d’Italia sono riusciti a rinforzare la rosa durante l’estate, è alto e tutto ciò porta ad un netto stacco della competizione: ci sono i Brianza davanti a tutti, poi le 1-2 squadre che posso velleitariamente tentare di avvicinarsi al titolo … e poi tutti il resto!
Purtroppo questa divisione porta tanti svantaggi sia per le “big” che per le squadre minori: da un lato le squadre medio-basse giocano, passatemi la definizione che ho rubato ad un grande allenatore di calcio (tale Carlo Mazzone), il “campionato di A2” senza avere la speranza di battere squadre più blasonate rimanendo nella mediocrità; dall’altra le squadre che puntano al titolo hanno poche occasioni di confrontarsi con avversari della loro caratura se non nei tornei esteri, dove facciamo ancora molta fatica a esprimere un buon gioco.
Come risolvere questo problema? Premettendo che la formula delle finali tiene tutte le squadre in corsa fino all’ultimo, quindi per la matematica se vinci le ultime 6 partite della stagione sei campione d’Italia, la soluzione è collaborare per cercare di far diventare le squadre di “A2” delle buone squadre (non necessariamente da titolo anche se ci spero sempre) per avere un campionato più avvincente e maggiore competitività per tutti!
Collaborare vuol dire che chi ha più esperienza, chi conosce meglio il gioco deve aiutare chi è più carente cercando di fare qualche allenamento congiunto, cercando di dare qualche consiglio ai tornei … insomma cercare di sviluppare e di innalzare la qualità del movimento!
Forse l’idea è utopica, forse ne deve ancora passare di acqua sotto i ponti perché il movimento è giovane e certi meccanismi si formano con gli anni di esperienza ma è questo l’obiettivo da raggiungere per poter rendere entusiasmante e combattuto il nostro campionato!
Diego Calanni