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  • 06-06-2014

    Una giornata al “Gamba de Legn”


    Che il torneo sarebbe stato un successo lo sapevo già da martedì quando Folko, vice questore aggiunto del Livevil, nell’ultima riunione pre torneo fa una chiamata dai toni accesi a Nostro Signore per chiedergli le condizioni meteo del weekend. Le minacce vanno a buon fine: Sabato, Livevil e Dragoni, siamo a montare cucine e a preparare i campi; Domenica l’inferno di Highbury (ora detto anche “Caldo di Manaus” per via dei mondiali di calcio) si scatena sulla piana di Pozzo d’Adda e la tanto temuta “apertura degli ombrelli” diventa invece una storica “apertura dei gazebi”.

    Dunque eccomi qui a raccontarvi questo caotico 2° trofeo “Gamba de Legn” fatto di Touch, Beach Volley e Tennis sportivamente parlando; fatto di birra, porchetta e fritti culinariamente parlando.

    Miracolo divino!” urlando le anziane signore del paese perchè si riesce a far partire tutti i tornei in orario: tutti presi a gestirsi i propri incontri con Bino che incastra a meraviglia partite di Beach e Touch per permettere ai più coraggiosi di lottare per la vittoria su due fronti (i Leprotti arriveranno a giocarsi la finale di Beach) o di farsi male su due fronti (Loris ogni riferimento è puramente casuale).

    Giornata splendida, incantevole, i tornei vanno alla grande, la cucina del Livevil viaggia a ritmi folli per accontentare le esigenze di grandi e piccoli, la birra scorre a fiumi: abbiamo capito di aver fatto il botto. Un fischio. “Dingo” Williams ne ha fatta un’altra (meta): oggi lui e la sua banda di cannibali sono davvero (quasi) inarrestabili quindi onore ai Tiki e al loro successo nel torneo. Mentre vedo le partite susseguirsi una dopo l’altra una voce mi chiama: è Leon che mi viene a consegnare l’ennesimo tabellino di giornata. Avrà consumato le suole delle sue scarpe a furia di fare avanti e indietro quindi è anche merito suo se la giornata continua ad andare alla grande. Un altro fischio. Stavolta è Jack, nostro capitano di giornata, a segnare: sta guidando la squadra come meglio non potrebbe e i compagni e le compagne lo seguono, faticando e sputando fuoco come veri Dragoni verso gli avversari. Mi giro verso Gio, Herr Pres, e Andrea: facce soddisfatte. Il sole inizia a darci un po’ di tregua, le finali finiscono, Parabiago incassa la “Gamba de Legn” ma ci omaggiano con un souvenir per l’ospitalità.

    I giocatori che hanno solcato il comunale “Olimpia” si concedono un meritato riposo, mentre invece gli eroi del Livevil continuano a far uscire ogni genere di delizia dalla cucina senza sosta e senza tregua. Mi perdo un po’ tra i tavoli dove vedo sorrisi e gente allegra, il che mi conforta vuol dire che il nostro dovere l’abbiamo fatto.

    I Dragoni si distinguono per uno stile decisamente country e animano il terzo tempo, i ragazzi del Livevil iniziano a seguirci a ruota, mentre Rosi, dall’alto della sua esperienza, sta già impugnando secchio e mocio Vileda per pulire al meglio gli spogliatoi. La serata inizia a tranquillizzarsi e finalmente mi porto verso quei campi che hanno ospitato 32 battaglie e penso che, per quanto sia stato stancante e massacrante, ne è valsa la pena. All’anno prossimo ragazzi!

    Con ringraziamenti e scuse a: associazione culturale Livevil, ASD Dragoni Milano, comune di Pozzo d’Adda, Obiettivo Sport, tutti i partecipanti, chiunque abbia dimenticato.