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  • 27-06-2011

    Chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato


    Ultimo giorno, finalmente di puro turismo e relax. Qualcuno è già sul campo centrale a guardarsi le prime finali, quasi tutte vedranno scontri tra Nuova Zelanda e Australia. Per la cronaca, la nostra categoria se l’aggiudica Nuova Zelanda su Australia per 5-4. Altri fanno quattro passi in centro e si concedono qualche acquisto. Non sapevamo che fosse festa, e ci imbattiamo nella sfilata di cornamuse che scende dal castello. La ripresa non è professionale, ma accontentatevi e tenetela come colonna sonora.

    Dopo la gita in centro, torniamo anche noi ai campi a guardarci una sequenza di finali  Nuova Zelanda vs Australia: Open Mixed, Women Open, e gran finale Men Open. Se l’anno passato ci avevano stupito la tecnica e la velocità di azione delle finali tutte giocate tra Scozia, Galles e Inghilterra, quest’anno ci è sembrato ancora un altro sport. Io non so cosa gli danno da mangiare, ma lo voglio anch’io.

    Nel frattempo che le finali si svolgono, il verbo che domina è to swap: tutti scambiano tutto con tutti ed i pezzi più ambiti sono quelli delle squadre dell’emisfero sud. Infatti per noi quasi sicuramente partecipare al prossimo mondiale di Sidney sarà una chimera, mentre le squadre europee le incontriamo ogni due anni. Le nostre divise e perfino le nostre borse vanno a ruba; faranno il giro del mondo e spero che il nostro sponsor tecnico lo prenda in debita considerazione per il futuro.

    Queste sono alcune considerazioni del nostro presidente Riccardo Brizzi su questa esperienza

    Party 1 - i vassoi

    In serata organizziamo una festa-aperitivo nella cucina comune che le tre nostre squadre hanno condiviso. Come vedete dalle immagini, non mancano beni di prima necessità che da buoni emigranti abbiamo trovato il modo di far arrivare.

    Party 2 - il forno

     

     

     

     

     

    E poi tutti a far festa in un pub in centro con le altre squadre: noi entriamo nel locale spavaldi, intonando l’inno a gran voce con ogni squadra che indossa polo con i colorio della bandiera. Retorico quanto si vuole, ma anche questo ci sta.

    Nel momento dei saluti, voglio ringraziare tutti i compagni di strada: i ragazzi della Open Mixed  e della senior Mixed con cui ci siamo dati reciproco supporto, i professionisti Brendan, Dion e Scott che hanno condiviso con noi questa esperenza con una semplicità disarmante, i Team Manager, il compagno di blog Diego con cui ho condiviso le ore piccole per scrivere queste cronache minime. E non dimentico Rosangela che da casa ci ha fatto da back office per le mille scocciature burocratiche e gli aspetti economici e Giovanni che ha gestito il sito caricando i video che gli mandavamo di notte ed ha corretto gli strafalcioni e gli errori di battitura. Ma un saluto speciale va ai ragazzaci della mia squadra. A volte posso essere sembrato ingeneroso con loro, e me ne assumo ogni responsabilità, ma avranno ampia facoltà di replica quando leggeranno quel che ho scritto di loro. Comunque ragazzi vi voglio un gran bene, e se non è andata del tutto come volevamo, ci siamo presi comunque i nostri bei momenti. Rigorosamente in ordine sparso, grazie a Daniele, Riccardo, Doriano, Diego “Piovra”, Alessandro “Tara”, Stefano, Andrea “Merchiu”, Marco “Luchio” nonché “Ciccio”, Andrea, Georges, Nicola, Stefano “Nino Maraviglia”, Fabrizio “Bicio”, jean Louis, Mauro “Lisca”, Fabrice. Brindo con voi alzando una pinta di Caledonian, Ale scozzese morbida e profumata.

    E come è giusto, anche per l’estensore di queste memorie, si levi il coro che ha accompagnato queste nostre giornate