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  • 04-07-2013

    The Welsh Experience – Considerazioni finali


    Riportiamo le considerazioni finali di Stefano Dalle Vedove, ideatore e responsabile  del progetto The Welsh Experience.

    Eccomi qui, con un po’ di ritardo, a fare un resoconto di ciò che è stata “The Welsh Experience”, progetto da me ideato e fatto subito proprio da Fabrizio Ranuzzi e tutta Italia Touch.

    Il viaggio in Galles, durato ben 6 giorni, era stato organizzato per dare la possibilità a due giovani arbitri, considerati emergenti, di correre per più occasioni in un ambiente totalmente diverso, sia dal punto di vista sportivo che culturale.

    Lazzarato_Galles

    Fabio Lazzarato

    I ragazzi, partiti da Bergamo forse un po’ impauriti, ma entusiasti dell’esperienza che sarebbero andati a vivere, si sono trovati ad affrontare uno sforzo maggiore di quello preventivato. Tra tornei, allenamenti della nazionale locale ed esercizi studiati ad hoc, ogni giorno utile è stato utilizzato per fare esperienza. La fatica è stata tanta e non ha permesso ai ragazzi di visitare la città di Bristol. Nonostante la lunga attesa dell’aereo per rientrare in patria, anche l’ultimo giorno si sono persi le bellezze cittadine, complici anche le ingombranti valigie. Infine, con responsabilità degli operatori di volo francesi, hanno dovuto “campeggiare” all’aeroporto in attesa di un bus navetta che li riportasse a Milano.

    A detta di Fabio Lazzarato e Alessandro Micaglio (nelle foto), gli arbitri selezionati, l’accoglienza è stata ottima. Il padrone di casa, Kevin Hobbs, membro del gruppo dirigente arbitrale europeo, aveva garantito massima disponibilità per il successo dell’iniziativa, probabilmente unica e prima nel genere nella storia del touch europeo. Ed è stato di parola, anzi, ha fatto molto di più! Oltre ad essere sempre presente alle prestazioni dei nostri per aiutarli da bordo campo, rinunciando alla prestazione personale, ha fatto arbitrare i ragazzi all’allenamento della nazionale in ritiro per la preparazione dell’Home Nations, torneo fra le nazioni britanniche che si sarebbe svolto nel giro di pochi giorni; inoltre, ha organizzato loro un allenamento personale l’unico giorno veramente libero da impegni .

    Micaglio_Galles

    Alessandro Micaglio

    Come successe quando fui io a vivere un’esperienza simile, ma molto più prolungata nel tempo, anche il loro rapporto con gli arbitri locali è stato molto buono. Gli direttori gara del torneo cittadino di Cardiff, definiti da Fabio come “gli allegri vecchietti che ti raccontano un sacco di cose”, sono stati sempre disponibili a dare spiegazioni e suggerimenti per migliorare.

    Il resoconto, richiesto da me, ai ragazzi ci da l’opportunità di migliorare anche nell’organizzazione di un’eventuale ripetizione o organizzazione di progetti simili: soprattutto riguardo alle “coincidenze terribilmente dilatate” da noi inserite per palesi motivi economici.

    E’ atto dovuto ringraziare Fabrizio Ranuzzi per l’aiuto organizzativo, Stefano Emmi e tutto il consiglio associativo per aver dato fiducia al progetto, tutti gli arbitri che hanno partecipato alla selezione, quel tesoro di Valentina Catenazzo, sempre disponibile a prestare tempo, alloggio e supporto morale al sottoscritto e, ultimo in lista ma non ultimo in importanza, Kevin Hobbs, senza la cui disponibilità non si sarebbe nemmeno potuto immaginare di organizzare questa esperienza.

    Lo sforzo è stato grande, ma i ragazzi dicono di esser migliorati: dunque non ci resta che aspettare di vederli all’opera in un torneo ufficiale IT.